Sono passati alcuni mesi dalla prima volta che sentii parlare del progetto Mine Kafon. Da allora, con una certa regolarità, mi ritorna in mente.
Mi ricorda che il design, troppo spesso piegato alla necessità di rivestire oggetti privi di sostanza, sa essere altro.
Mine Kafon si presenta come una grande sfera, composta da decine di gambe di bambù che partendo da un centro terminano ognuna in una sorta di piede circolare in plastica.
Rotola facilmente sul terreno, sospinto dal vento ed ha un unico obiettivo: fare esplodere mine antiuomo. Un GPS al suo interno tiene traccia del percorso, mappando in questo modo le aree liberate dal suo passaggio. È leggero, ma abbastanza pesante per innescare la mina. Costa poco, e funziona.
Massoud Hassani, il suo ideatore, lo presentò al TEDx di Utrecht nel novembre dello scorso anno.
Solo in Afghanistan si stima ci siano più di 10 milioni di mine, ma è una stima al ribasso. Mine Kafon avrà molto lavoro da fare.
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