La fotografia documentaristica ha bisogno delle parole. Magari poche, come una sorta di miccia.
My Father, The Stranger si apre con parole che ci parlano di un padre che durante la grande depressione nella Russia della metà degli anni ‘90 si allontana dalla sua famiglia. E di una figlia che 15 anni più tardi bussa ad una porta e se lo ritrova davanti.
Lei si chiama Diana Markosian, ed è una brava fotografa.
A questo punto potete abbandonare le parole, e continuare a leggere la storia.
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